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Accessibilità digitale: perché vale la pena occuparsene oggi, prima che diventi un problema

L’accessibilità digitale non è solo una questione di legge, ma prima di tutto un’occasione per rendere il tuo sito web più efficiente, inclusivo e competitivo.

In un contesto in cui sempre più persone navigano online con esigenze diverse (visive, motorie, cognitive) offrire un’esperienza accessibile significa raggiungere più utenti, trasmettere fiducia e migliorare la reputazione del tuo brand.

Oggi non tutti sono obbligati per legge ad adeguarsi, ma le direttive europee, le linee guida AGID e le aspettative del mercato stanno spingendo sempre più professionisti e aziende verso l’accessibilità digitale. Per questo motivo, ti consigliamo di valutare da subito un intervento di miglioramento, che può rivelarsi non solo una scelta responsabile, ma anche una leva di posizionamento strategico.

Accessibilità digitale: cos’è e cosa comporta per siti e applicazioni

Accessibilità digitale: significato pratico per la tua attività online

Per accessibilità digitale si intende la capacità di un sito web, e-commerce o app mobile di essere fruibile anche da persone con disabilità. Questo comprende ad esempio:

  • navigazione da tastiera e compatibilità con screen reader;
  • testi chiari, leggibili e comprensibili;
  • contrasti visivi adeguati;
  • strutture di contenuto ben organizzate;
  • interazioni semplici ed intuitive.

I riferimenti ufficiali sono le WCAG 2.1 (Web Content Accessibility Guidelines), standard internazionali che definiscono quattro principi fondamentali: percepibile, utilizzabile, comprensibile, robusto.

 

Accessibilità digitale: a chi si applica la normativa oggi

Accessibilità digitale e Legge 4/2004: cosa dice la normativa italiana

Secondo l’articolo 3, comma 1-bis della Legge Stanca 4/2004, l’obbligo di adeguarsi ai criteri di accessibilità digitale si estende non solo alla Pubblica Amministrazione, ma anche a soggetti privati che forniscono servizi digitali al pubblico. Questo concetto è stato chiarito nella Circolare AGID n.3/2022, che afferma:

“…Il Legislatore italiano, con decreto-legge n. 76/2020 ha esteso l’applicazione degli obblighi in materia di accessibilità ai privati, “soggetti giuridici diversi” da quelli indicati all’articolo 3 comma 1, che “offrono servizi al pubblico attraverso siti web o applicazioni mobili con un fatturato medio, negli ultimi tre anni di attività, superiore a cinquecento milioni di euro…”.

Nell’art 2. della presente circolare viene anche specificato che

“…2.- I privati assoggettati agli obblighi di accessibilità, previsti in via residuale dal comma 1 bis dell’art. 3 della L. 4/2004 (a condizione che abbiano un fatturato medio negli ultimi tre anni di attività superiore a cinquecento milioni di euro) sono i seguenti:

  • persone fisiche che svolgono attività economico – commerciale, soggetta ad Iva;
  • persone giuridiche private, di natura commerciale, a prescindere dalla forma assunta (a titolo esemplificativo non esaustivo: SPA, SAPA, Srl, SS, SNC, SAS, ecc.);
  • ETS (enti del terzo settore) di natura privata, nella misura in cui svolgano attività economico– commerciale soggetta ad Iva…”

Nell’art. 4 si legge poi:

“Il Legislatore italiano ha, quindi, esteso gli obblighi di accessibilità ai privati ex art. 3, comma 1 bis, L. 4/2004, partendo dall’ambito di applicazione della Direttiva, ovvero con riferimento a tutti i servizi “essenziali” e servizi destinati a persone con disabilità.

Considerato il contesto nel quale è intervenuta la modifica normativa, diretta a consentire la più ampia inclusione delle persone con disabilità, devono ritenersi servizi essenziali ricompresi nell’ambito di applicazione della Legge 4/04, ove offerti online, quelli riferiti ai settori ritenuti essenziali, tenendo conto anche dell’art. 1 L. 146/1990 e della normativa del periodo emergenziale (fra tanti, DPCM 11 marzo 2020, DPCM 20 marzo 2020), di seguito indicati:

– energia;

– gas;

– acqua;

– trasporto di passeggeri;

– servizi postali ed attività di corriere;

– servizi di sanità ed assistenza sociale;

– servizi di istruzione;

– raccolta dei rifiuti;

– servizi delle comunicazioni elettroniche;

– servizi bancari;

– servizi assicurativi;

– servizi funebri;

– servizi veterinari;

– servizi media basati sulle trasmissioni in diretta che sono mantenuti on line o ripubblicati dopo la trasmissione e, più in generale, media basati sul tempo preregistrati, pubblicati dal 23 settembre 2020;

– servizi di commercio elettronico, aventi ad oggetto “beni di prima necessità”, ovvero quei prodotti senza i quali non sarebbe possibile svolgere una dignitosa esistenza.

A titolo esemplificativo, non esaustivo, i beni di prima necessità sono riferibili ai seguenti settori:

1 – generi alimentari e bevande;

2- apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni, elettronica di consumo audio e video, elettrodomestici;

3- tabacco;

 4- ferramenta, vernici, materiale elettrico e termoidraulico;

5- articoli igienico-sanitari;

6- articoli per l’illuminazione;

7- farmaci, articoli medicali e ortopedici;

8- articoli di profumeria, prodotti per toletta e per l’igiene personale;

9- materiale per ottica e fotografia;

10- combustibile per uso domestico e per riscaldamento;

11- prodotti per l’igiene della casa.

Si ritiene che tra i soggetti erogatori, ex art. 3, comma 1 bis, L. 4/2004 debbano essere ricompresi gli “aggregatori”, che offrono servizi di commercio elettronico, relativi anche all’approvvigionamento di beni di prima necessità…”

Accessibilità digitale: deroghe e giustificazioni (quando ammesse)

La normativa prevede deroghe solo in caso di onere sproporzionato, come costi eccessivi o limitazioni tecniche rilevanti. Tuttavia:

  • la deroga va dichiarata nella dichiarazione di accessibilità
  • deve essere documentata e motivata
  • può essere sottoposta a controllo da parte di AGID

Senza una corretta documentazione, non è sufficiente auto-escludersi: si rischia comunque una contestazione.

Accessibilità digitale e direttive europee: la gerarchia delle norme

Grazie al principio della gerarchia delle norme europee, se una norma UE offre maggiore tutela rispetto a quella nazionale, questa prevale.

La Direttiva UE 2016/2102 amplia significativamente il campo di applicazione, prevedendo l’accessibilità digitale per tutti i fornitori di servizi online, anche privati.

 

Accessibilità digitale: i vantaggi concreti per il tuo business

Accessibilità digitale e reputazione: un brand più inclusivo e affidabile

Adeguarsi oggi significa:

  • offrire un’esperienza utente superiore
  • essere percepiti come un brand moderno e attento
  • posizionarsi in anticipo rispetto alla concorrenza

Accessibilità digitale e SEO: migliori risultati sui motori di ricerca

Google premia i siti:

  • veloci
  • accessibili
  • ben strutturati

Un sito accessibile è più indicizzabile, migliora il posizionamento e riduce il bounce rate.

Accessibilità digitale e fatturato: più clienti, meno limiti

Il 15% della popolazione mondiale vive con una disabilità. Investire in accessibilità digitale significa espandere il tuo mercato e raggiungere nuovi segmenti di pubblico con potere d’acquisto.

Accessibilità digitale: cosa richiede la normativa ai siti web ed e-commerce

Secondo quanto stabilito dalla Legge 4/2004 (come modificata dal Decreto Legge 76/2020) e dalla Direttiva UE 2016/2102, i siti web e le applicazioni mobili di enti pubblici, ma anche di privati che offrono servizi al pubblico come aziende, e-commerce e professionisti  devono:

  1. garantire la conformità tecnica alle linee guida internazionali WCAG 2.1 (almeno livello AA), assicurando che i contenuti siano percepibili, utilizzabili, comprensibili e robusti per ogni utente, comprese le persone con disabilità;
  2. effettuare una valutazione tecnica del sito o dell’app per identificare eventuali barriere digitali e correggerle.
  3. redigere e pubblicare la dichiarazione di accessibilità, accessibile dal footer del sito, con indicazione del livello di conformità raggiunto, eventuali contenuti non accessibili e canali per la segnalazione di difficoltà;
  4. aggiornare annualmente la dichiarazione, entro il 23 settembre di ogni anno, come previsto dall’AGID per garantire la trasparenza e il monitoraggio continuo.

Cos’è la dichiarazione di accessibilità digitale e perché è obbligatoria

La dichiarazione di accessibilità digitale è un documento ufficiale, previsto dalla normativa italiana ed europea, che ha lo scopo di comunicare in modo trasparente il livello di accessibilità di un sito web o di un’applicazione mobile.

 È uno degli adempimenti fondamentali previsti dalla Legge 4/2004 e dalla Direttiva UE 2016/2102, che richiedono ai soggetti obbligati di dichiarare pubblicamente:

  • il grado di conformità del sito rispetto alle linee guida WCAG (Web Content Accessibility Guidelines);
  • eventuali contenuti o funzionalità non accessibili;
  • le motivazioni delle eventuali deroghe (es. onerosità sproporzionata);
  • i canali di contatto per segnalare problemi di accessibilità.

La dichiarazione deve essere pubblicata e facilmente raggiungibile, di norma nel footer del sito, ed è soggetta a verifica da parte di AGID o altri organismi competenti. Non è solo un obbligo burocratico: è un atto di responsabilità e trasparenza verso l’utenza.

Cos’è un widget per l’accessibilità digitale

Un widget per l’accessibilità digitale è uno strumento software che si integra facilmente nel sito web e offre agli utenti finali una serie di funzionalità personalizzabili, pensate per migliorare la fruibilità dei contenuti online, in particolare per le persone con disabilità o difficoltà di navigazione.

Non richiede modifiche strutturali al sito esistente: agisce in overlay, cioè come un livello aggiuntivo visibile all’utente, che può attivare funzioni come l’aumento dei caratteri, il cambio di contrasto, la lettura del testo, la disattivazione delle animazioni, la modalità dislessia e altro ancora. È una soluzione pratica, leggera e immediata, conforme agli standard internazionali WCAG, che consente anche a chi ha limiti tecnici o budget contenuti di iniziare un percorso verso l’accessibilità digitale in modo serio ed efficace.

Accessibilità digitale: il widget come soluzione pratica senza rifare il sito

Uno dei maggiori timori quando si parla di accessibilità digitale è la necessità di dover ripensare completamente il sito web per renderlo conforme. In realtà, per molte realtà questa non è l’unica strada possibile. Il widget di accessibilità digitale rappresenta una soluzione efficace e immediata, ideale per chi desidera migliorare l’esperienza utente senza affrontare una ristrutturazione completa della piattaforma.

Grazie a un sistema intelligente, il widget aggiunge un livello di accessibilità funzionale che consente di adattare in tempo reale la visualizzazione e la fruizione del sito a seconda delle esigenze dell’utente, senza modificare la struttura esistente. È quindi una scelta perfetta per e-commerce, siti vetrina e portali professionali che vogliono adeguarsi gradualmente, con un investimento contenuto e senza tempi lunghi di sviluppo.

Accessibilità digitale: il widget come soluzione pratica senza rifare il sito

Uno dei maggiori timori quando si parla di accessibilità digitale è la necessità di dover ripensare completamente il sito web per renderlo conforme. In realtà, per molte realtà questa non è l’unica strada possibile. Il nostro widget di accessibilità digitale rappresenta una soluzione efficace e immediata, ideale per chi desidera migliorare l’esperienza utente senza affrontare una ristrutturazione completa della piattaforma.

Grazie a un sistema intelligente, il widget aggiunge un livello di accessibilità funzionale che consente di adattare in tempo reale la visualizzazione e la fruizione del sito a seconda delle esigenze dell’utente, senza modificare la struttura esistente. È quindi una scelta perfetta per e-commerce, siti vetrina e portali professionali che vogliono adeguarsi gradualmente, con un investimento contenuto e senza tempi lunghi di sviluppo.

Accessibilità digitale: perché ho scritto quest’articolo?

Ho scritto quest’articolo per due motivazioni. Dopo la mia formazione universitaria (in Scienze giuridiche) amo documentarmi, leggere a fondo le norme, nel dettaglio, non limitandomi ai riassunti o pareri di altri, ma leggendo chiaramente cosa viene definito.

Sui criteri di interpretazione (ad es. il principio di gerarchia delle norme che estende in via teorica l’applicazione dell’accessibilità digitale) mi sono poi posta delle domande e mi sono affidata allo Studio legale con cui collaboro, che mi ha confermato questa visione.

Con quest’articolo voglio esprimere il mio parere, offrire un consulto e un supporto a chi lo desidera. Ho inserito anche i vari collegamenti alle normative, per leggere in autonomia quanto riportato.

Ritengo sia fondamentale poter decidere sempre in autonomia e con quest’articolo desidero offrire un quadro più completo possibile, utile sia per i miei clienti che per tutte le persone lo leggeranno.

Accessibilità digitale: come iniziare oggi, senza stress

Nel caso desiderassi un supporto, ti offro:

  • Una prima valutazione gratuita del tuo sito
  • Un piano d’azione chiaro e su misura
  • Il supporto di un partner tecnico (con un widget da integrare su siti vetrina ed e-commerce) + uno Studio legale dedicato

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